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Sotto il Segno

Appetitose proposte gastronomiche nella calda e accogliente ospitalità del Ristorante Pizzeria “SOTTO IL SEGNO”

Percorrendo la via Castellana, in direzione Mestre – Castelfranco, superato il centro di Zelarino, non si può non notarlo, con la sua mole antica da “edificio di pòsta” è ubicato in ottima posizione, sulla sinistra della carreggiata. E chi non ha conosciuto, la rinomata osteria storica già “da Beisato”, a suo tempo con i campi di bocce, un classico dei giri di ombre alla veneziana, ora Ristorante Pizzeria “SOTTO IL SEGNO”.

Punto forza del Ristorante che da oltre cent’ anni si occupa di ristorazione (1908-2008), sono i piatti di cucina creativa veneziana, le ricette e i sapori di un tempo reinterpretati con la raffinatezza e la qualità di oggi.

Storicamente, Zelarino (con Chirignago e Favaro) è uno dei Comuni che, con l’unificazione del 1926, faceva parte della Città di Mestre e, per non tediar chi legge, rimando alla gran cronaca della magnifica Communitas Mestrensis.

Non si può conoscere la sua comunità se non la si lega al Marzenego, ai suoi antichi mulini e alla via Castellana. Da scoprire gli elementi storici – architettonici di questo paesaggio, con le sue ville padronali, le chiese, i capitelli e le case dei contadini.

Tra i suoi abitanti troverete: intendimenti più che umani, delle virtù prodigiose, coraggio e sobrietà senza pari, uniti ad una buona fermezza d’animo. Questo, in modo stringato, il profilo della cittadinanza che resiste, e resisterà, nel tempo, perché si riallaccia alla tradizione primaria della terra veneta, agli agricoltori e pescatori, ai mercanti e agli ambasciatori.

Della tradizione gastronomica Veneziana e dell’ospitalità

Varcare la soglia di questo vasto ambiente, dagli archi a sesto ribassato, con mattoni a vista, per poi accedere in una delle sue sale spaziose, dai mobili in legno, coi tavoli preparati con tocco classico, in un’atmosfera calda e ospitale, si è costretti a lasciare, oramai al retaggio della memoria del tempo, il citato “giro de ombre” e riscontrare che: gli attuali gestori dei locali, nella loro evoluzione storica – strutturale – architettonica; e, con le loro iniziative hanno dimostrato che la cucina è un “elemento” di primo piano nella storia dei popoli, perché anche in essa vi è civiltà e cultura, vi è identità della gente. Tutto questo è un contributo per la difesa dell’osservanza della tradizione gastronomica, sia locale sia nazionale.

Il pezzo forte della cucina tradizionale veneziana è il pesce che, al Ristorante “SOTTO IL SEGNO” viene servito: con particolare preparazione e competenza; con un buon bicchiere di vino che è, da secoli, una bevanda tradizionale che ben si accompagna alle varie specialità gastronomiche, offerte dalla casa.

Dai famosi antipasti; canoce, capesante, peoci, vongole ecc.; ai rinomati primi piatti; tra i secondi piatti, apprezzati dagli “amanti” del pesce raccomanda; cefali, orate, branzini, coda di rospo, anguille, scampi alla buzzera ecc. Nel ristorante e nell’enoteca, fanno bella mostra di sé, degli ottimi vini bianchi che ben si sposano coi piatti di pesce: il Verduzzo, vino di un bel colore giallo dorato, profumato e asciutto; il Tocai, vino giallo paglierino con ombre verdognole; il Riesling, vino chiaro con varie striature verdognole, profumato, asciutto; il Pinot, vino profumato e asciutto, con retrogusto leggermente amarognolo; il Pinot grigio, vino secco leggermente amarognolo profumato e di colore giallo.

Come il pesce, anche per la carne la cucina è tradizionale: cruda (carpaccio) o cotta (anche alla griglia); piatti e prodotti del territorio perseguendo l’obiettivo del miglior rapporto tra qualità e prezzo, dove gli interessi dei clienti coincidono, per l’affidabilità e pregio dei pasti; con quelli degli operatori – gestori del ristorante – pizzeria. Frequentatissimo anche durante la pausa pranzo sia da giovani professionisti, sia da operai e impiegati.

Le pietanze sono preparate, traducendo, in chiave moderna, ricette e sapori di ieri, affidabilità e qualità di oggi, perché lo chef; con la fantasia che gli è propria e per la parte che gli compete, ha quale suo primario intendimento, dare ai consumatori delle derrate alimentari ottenute nel rispetto di regole precise. Sua maestà il “ragù”, parola retaggio della dominazione francese per indicare il sugo di carne, che in veneto si potrebbe dire “intingolo”, “guazzeto” e “squaquachiò” o altri termini. E’ uno dei principali requisiti per risvegliare l’appetito ed è uno dei sughi per condire i cereali, soprattutto la pasta, il riso e la polenta. Per celebrare i sapori delle carni in umido, e delle “ombre rosse”, i cantori di campagna intonavano: “Co’ musseto, polastrèlo, spessatino de vedeo, polpetine e rovinassi, maialèti magri e grassi, faraone e cavaròni, co’ patate e pevaròni, se fa un tòcio prelibato che te magni come un mato cò la polentina zala. E te ciapi’ na gran bala”.
Potete anche optare per dei menu di carne sostanziosi di “degustazione” (che cambiano ogni settimana).

Orari Apertura

TUTTI I GIORNI
11.00 – 15.00 | 18.00 – 23.00

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